CENTRO SPORTIVO ITALIANO - COMITATO DI FORLI'
21 dicembre 2020

Assemblea Elettiva Comitato CSI Forlì

Relazione del Presidente Stefano Gurioli per il Quadriennio 2016-2020

 

Il tema di questa relazione è sicuramente intrigante, pensare al futuro in questo momento è un vero atto di coraggio, di ottimismo e di positività. Per affrontarlo al meglio sono però costretto a partire da lontano anche perché, come avete saputo, è venuto a mancare, circa un mese, fa Vito Foggetti, artefice primo della ripartenza del CSI a Forlì. Un ricordo di quanto ha fatto per il CSI e di quanto sia stata incisiva la sua presenza credo sia un atto dovuto. Comincerei mettendovi al corrente di una piccola “chicca”; nell’ultimo anno siamo venuti a conoscenza di un passaggio cruciale della vita del nostro comitato. Grazie ad una mostra itinerante sullo sport siamo incappati nella notizia della nostra data di nascita: 26 dicembre 1944. Abbiamo quindi festeggiato i 75 anni di vita assieme al CSI Nazionale nato il 5 gennaio 1944. Purtroppo abbiamo avuto un vuoto di una dozzina di anni ed è qui che il nostro cammino si intreccia con quello di Vito. La rinascita, nel 1989 e dopo un paio di anni di rodaggio, è essenzialmente opera sua. Il suo impegno all’interno del CSI è continuato fino a pochi mesi fa, quando ha rassegnato le dimissioni per raggiunto limite di età (86 anni). E’ difficile dire in poche parole cosa abbia significato condividere la stessa stanza per più di 30 anni, dal 1989 quando sono stato eletto per sbaglio nel primo Consiglio Direttivo del nuovo CSI Forlì. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quei primi anni, dai 125 tesserati del 1989 ai quasi 8000 dell’ultimo anno utile per fare confronti ovvero il 2018/2019 in quanto il 2019/2020 ha inevitabilmente risentito della pandemia COVID-19.

GRAZIE VITO sarai sempre nella storia di questo comitato e nei nostri cuori.

Proviamo ora a sintetizzare questi ultimi quattro anni di mandato e di  come ci siamo evoluti rispetto a quello precedente. Qualcosa effettivamente è cambiato, il Comitato è cresciuto, non solo nei numeri, ma anche nella capacità di coinvolgere nuovi protagonisti. Siamo passati da una struttura basata molto, troppo, sull’impegno di poche persone ad una struttura più complessa, con più persone che hanno assunto l’impegno di mettersi in gioco e che sono e saranno una garanzia per il prossimo futuro. Una vera e propria squadra composta da persone con anni di esperienza alle spalle e da alcuni giovani che se la stanno creando passo a passo, tutti determinanti nel far funzionare una macchina sempre più complessa. Una squadra al timone, questo è il risultato più importante degli ultimi anni, la vera evoluzione e rivoluzione del nostro CSI. L’analisi di questo quadriennio non può che essere divisa in due parti, pre-covid e periodo covid. Credo sia chiaro a tutti che una analisi attenta e puntuale non può prescindere dalla situazione complessa e difficile che purtroppo stiamo ancora vivendo. I primi anni di mandato sono stati sicuramente positivi, l’attività sportiva in crescita, i tesseramenti in crescita, la credibilità sul territorio in crescita ecc. ecc., la collaborazione con i comitati vicini sempre più stretta e portatrice di molto frutto. Nel settore calcio, calcio a 7 e calcio a 5 le attività sono in aumento, grazie al lavoro della commissione calcio  che è ormai onnipresente, sempre pronta ad ascoltare le necessità del territorio e delle associazioni sportive. Fiore all’occhiello il campionato di calcio a 5 femminile, grande intuizione del CSI, non solo forlivese ma prima ancora della zona di Cesena e poco a poco diffusosi in tutta la Romagna. La pallavolo, sempre seguita da tante realtà, sia a livello giovanile che nella categoria open. Il Basket, in crescita costante. In queste discipline è davvero fondamentale la capacità del CSI di fare rete, fra i vari comitati. Operare in solitudine è sicuramente molto facile; unirsi ad altri e collaborare è invece più complesso, occorre continuamente mediare, confrontarsi e condividere, e questo, a volte, comporta una fatica immensa, obbliga a mettersi in continua discussione, a cambiare la propria idea ma credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Quando parleremo del futuro non potremo esimerci dal partire da questo concetto: l’unione fa la forza; non è solo uno sterile slogan ma uno stile di vita. Nei primi tre anni di mandato c’è stato un grande sforzo per stabilizzare le attività ordinarie, nei numeri e nell’impostazione dei campionati. Il lavoro ha portato ad un aumento dei tesseramenti fino ad arrivare al numero record di 7.800 della stagione 2018/2019. I numeri hanno in realtà relativa importanza ma, in questo caso, mi preme ricordarli, non per farne un vanto, comunque legittimo, ma perché sono il frutto di una sempre maggiore presenza del CSI nel territorio anzi di una sempre più manifesta fiducia nei nostri confronti. Abbiamo avuto casi di avvicinamento al CSI non per motivi di costi, non siamo di certo i più competitivi sotto questo aspetto, ma perché riconosciuti come associazione “seria”, onesta e affidabile. Ci viene riconosciuta la capacità di essere vero supporto alle associazioni, non solo sotto l’aspetto sportivo e organizzativo  ma anche legale e fiscale. Sempre di supporto, sempre in aiuto, con umiltà ma con competenza ed impegno. Importanti anche i risultati ottenuti in alcuni sport che promuoviamo da tempi relativamente recenti, primo fra tutti il ciclismo che vede il nostro comitato impegnato come responsabile della commissione tecnica regionale mtb. In collaborazione stretta con il comitato di Cesena, responsabile commissione tecnica regionale Strada, si è partiti qualche anno fa con molta fatica ma in questo quadriennio si sono ottenuti risultati impensabili. Nel 2020 sono state programmate 35 manifestazioni di ciclismo nelle varie discipline, strada e mtb; purtroppo siamo riusciti a realizzarne solo 4 ma di questo parlerò a breve. Tornando all’attività sportiva possiamo vantare la partecipazione di nostre squadre ai campionati nazionali di Dodgeball e Thouckball. Questo testimonia una continua ed efficace attenzione verso gli sport innovativi o comunque di quelli a torto definiti “minori”: frisbee, attività cinofila, spake ball oltre a quelli già menzionati. Sempre più attenti anche agli sport individuali, non solo ciclismo, già ricordato, ma anche Judo, Karate, Ginnastica Artistica, Camminate Ecologiche, spesso accoppiate al ciclismo, Podismo (un unico evento ma contiamo di migliorare). Notevole anche l’impegno nella formazione con l’organizzazione continua di corsi per arbitri e allenatori delle diverse discipline, di addetti BLSD. Abbiamo anche organizzato una splendida serata di sport e musica con la presenza del gruppo “I Controsenso” il cui leader Marco Spaggiari è un carissimo amico del CSI, nonché autore del nostro inno. A proposito devo lamentare la scarsa partecipazione ma è comunque stata una esperienza positiva; da ripetere. In questi ultimi anni il Comitato ha profuso grande impegno per trovare alleanze con altri attori del mondo dello sport. Assieme ad altri Enti di Promozione Sportiva si è lavorato per creare Associazioni che possano essere presenti sul territorio in modo sempre più proficuo, a servizio dell’intera comunità e con grande spirito collaborativo tra i diversi protagonisti. Piscinae Forlì, Rari Nantes e Forlì Sport e Benessere sono tre esempi importanti. Associazioni nate con lo spirito di essere motivo di unità e di lavoro collegiale per raggiungere, si spera, importanti risultati sportivi ma anche grande visibilità sul territorio grazie all’organizzazione di importanti eventi e manifestazioni come Fitness & Fun al Parco Urbano e l’ultima “Lo Sport Fa Centro” in Piazza Saffi. Insomma un quadriennio decisamente positivo se non fosse stato funestato, in chiusura dal tragico periodo che ancora stiamo vivendo. L’ultimo anno merita un capitolo a parte per le difficoltà che il CSI, assieme a tutto il paese, ha dovuto affrontare. Come voi ben sapete, in quanto protagonisti in prima persona, il mondo dello sport ha subito gravi contraccolpi causati dalle chiusure delle attività, stabilite dal governo. Il nostro è uno dei pochi settori praticamente chiusi per un intero anno e la situazione, per le nostre società sportive è davvero complicata. Ognuno di noi, Enti di promozione Sportiva e Federazioni ha fatto il possibile per salvare il salvabile e qualche volta si è persino andati oltre al lecito, però è emerso, in un momento che richiedeva unità, il forte contrasto che da qualche anno, attanaglia il nostro mondo. Il CSI si è sempre comportato in maniera coerente come ha dimostrato anche ultimamente. Quando è uscito il primo decreto di ottobre che chiudeva l’attività amatoriale ha, fin da subito, bloccato anche tutte le gare agonistiche e, prudenzialmente, gli allenamenti, per poi essere costretto, in seguito, a ritornare sulla propria decisione e lasciare la possibilità di allenarsi perché alcuni Enti e anche, e questo fa veramente male, alcune Federazioni hanno interpretato il dpcm in modo piuttosto “largo”, facendo risultare “di interesse nazionale” qualsiasi cosa. Il CSI ha chiesto più volte, inutilmente, al governo che si facesse chiarezza sul concetto di interesse nazionale; nessuna risposta. Oggi, ci sentiamo accusati, da quelle stesse Federazioni andate in pericolose fughe in avanti, di essere poco seri perché loro hanno chiuso e noi no. La domanda che si pone è: dove erano quelle Federazioni quando il CSI ha deciso di chiudere per poi dover riaprire a causa anche del loro comportamento? Hanno la memoria corta? Oppure sono altri gli interessi?. Non lo so, però rimane la convinzione che il CSI ha fatto tutto il possibile prendendo, secondo me, sempre le decisioni più adeguate al momento, per preservare da un lato la salute pubblica e dall’altro l’interesse delle proprie Associazioni. Non ci stiamo a fare la figura dei cattivi, di quelli che non hanno a cuore la salute degli Italiani; siamo disposti a tutto pur di rispondere ad accuse infamanti e prive di fondamento giuridico. Ci sono stati comportamenti sbagliati da parte di Enti di Promozione Sportiva? Si, ne siamo consapevoli, anzi li abbiamo denunciati uno ad uno alle autorità di governo, facendo nomi e cognomi, sia di Enti che di Federazioni, ma non accettiamo, in nessun modo, che venga fatta di ogni erba un fascio. Se le Federazioni vogliono denunciare comportamenti scorretti che facciano anche loro nomi e cognomi ma non gettino fango su tutti in nome di interessi esclusivamente personali e opportunistici. Noi, a questo gioco, non ci stiamo. In questo momento, secondo il nostro Presidente Regionale, e io concordo con lui, il mondo dello sport dovrebbe presentarsi unito davanti al governo, per fare lobby e portare a casa qualche opportunità per tutti e invece, così divisi, finiremo per essere inascoltati e, come siamo stati i primi ad essere chiusi, così saremo gli ultimi ad essere riaperti, con buona pace per quella che è, a tutti gli effetti, la seconda agenzia educativa del paese, dopo la scuola. Come mondo dello sport abbiamo dato veramente una pessima immagine di quello che siamo: rissosi, incapaci di trovare unità e sempre pronti a darci, gli uni agli altri, ogni colpa, accusandoci di ogni nefandezza. Solo ritrovando unità di intenti  e riconoscendo che tutti siamo importanti, con pari dignità, ripeto pari dignità, seppur con caratteristiche diverse, riusciremo ad uscire da questo periodo oscuro. Ad ogni modo come CSI, siamo riusciti a dare qualche segnale di speranza, mettendoci in gioco quando altri stavano fermi a guardare. Abbiamo rilanciato i nostri campionati, siamo riusciti anche  a proporre qualche cicloraduno quando sembrava cosa impossibile e sempre rispettando i protocolli. Questo coraggio ci è stato riconosciuto da molti anche se la seconda ondata di pandemia ci ha costretti a rimetterci in attesa di tempi migliori.

Arriviamo finalmente al tema della giornata: Generare Futuro. Sicuramente qualcuno si chiederà: ma come, il tema del giorno è il futuro e finora si è parlato solo di passato e presente. Ha ragione a domandarselo e la risposta è semplice e duplice. Per prima cosa l’assemblea deve approvare la relazione sull’andamento del quadriennio, perché ha l’obbligo morale di giudicare il comportamento di chi è stato eletto quattro anni fa; è un obbligo e non si poteva fare finta di niente. Il secondo motivo è decisamente più importante perché, la capacità di generare futuro, è diretta conseguenza del proprio passato e del proprio presente. Il CSI, nato nel lontano 1944, ha dimostrato sempre di essere all’altezza del suo compito di interpretare il territorio e di essere incisivo nella cultura sportiva del nostro paese. Ha sempre avuto uno sguardo rivolto al futuro delle generazioni ed oggi non è da meno. Siamo perfettamente consapevoli che lo sport di domani non sarà uguale a quello di ieri, questa pandemia lascerà un segno indelebile sulle giovani generazioni e non sarà facile recuperare il terreno perduto. Dovremo ricominciare da capo e, ne sono sicuro, lo faremo, nessuno di noi si tirerà indietro e vi invito pertanto a non cedere allo scoramento del momento, non cedete le armi, ma piuttosto lasciatevi contagiare dalla voglia di essere protagonisti di una nuova Rinascita. Mai come in questo momento il paese tutto ha bisogno della vostra passione e del vostro impegno, così come è stato nel ‘44 quando si è dovuto ricostruire il paese, così sarà nell’imminente futuro. La nostra responsabilità è grande, forse immane, e ciò ci spaventa ma sono sicuro che riusciremo a trovare quelle energie e quella forza necessaria ad essere protagonisti positivi nella vita e nella crescita dei nostri giovani. Non arrendiamoci, non è il momento, anzi è proprio ora che dobbiamo tirare fuori il meglio di noi, per essere artefici del nuovo, anche attraverso la nostra testimonianza. C’è ancora bisogno di noi, anzi, non si potrà proprio fare a meno di noi. Speriamo che questo ruolo ci venga riconosciuto a tutti i livelli istituzionali, magari attraverso l’approvazione di una legge quadro dello sport che è, ad oggi, incompleta e da rivedere. Il futuro passa anche da qui, abbiamo bisogno di una legge che chiarisca, una volta per tutte, i ruoli di Enti e Federazioni, chi può fare cosa. Abbiamo bisogno di contributi che non siano solo basati sui numeri ma sulla effettiva presenza attiva sul territorio, non vogliamo più vedere premiati chi tessera le discoteche e i night club ma vogliamo una legge seria che sostenga chi fa vera promozione sportiva e non i “tesserifici” di oggi. Basta con i furbetti! Non ne possiamo più!

Anche la recente normativa sul terzo settore si presenta come grande opportunità per il futuro delle associazioni sportive, soprattutto in questo momento critico che vede calare in modo drastico il valore delle sponsorizzazioni. Di questo avremo modo di parlare nell’immediato futuro perché la legge presenta interessanti risvolti fiscali e operativi, utili anche alle ASD che continuerebbero comunque a beneficiare anche di alcune agevolazioni dello sport.

Utilizziamo questo momento per rimettere in moto la nostra capacità critica, la nostra fantasia, concentriamoci sulla scoperta di strade nuove, senza dimenticare quelle tradizionali. Il CSI non rinnegherà mai la propria peculiarità di considerare l’attività agonistica come fonte di educazione e quindi gli sport tradizionali rimarranno sempre al centro della nostra attenzione e della nostra azione ma, contemporaneamente, occorrerà alzare lo sguardo per vedere, oltre l’ostacolo, tutte le opportunità che si presenteranno, ponendo attenzione a tutte quelle forme di attività sportiva che stanno prendendo piede tra i giovani e i meno giovani. Grande attenzione quindi anche a quelle forme di attività che coinvolgono giovani e meno giovani grazie ai valori che trasmettono, magari non agonistiche ma comunque di grande rilievo sociale. Pensiamo ad esempio alle semplici camminate collettive, a tutte quelle attività che ricercano il benessere fisico e psichico della persona prima che la prestazione agonistica, magari immersi nella natura, alla ricerca di quella sintonia, spesso perduta, con l’ambiente che ci circonda. Insomma, il futuro è nostro, dovremo solo trovare la capacità di afferrarlo, noi del CSI siamo pronti e sono arcisicuro che voi associazioni sportive sarete ancora e sempre nostre compagne di viaggio; avete sempre dimostrato che la felicità dei vostri ragazzi è al centro del vostro operare e che in essa trovate il coronamento della vostra fatica. Grazie per la vostra passione, è impagabile.

Per ultimo voglio pubblicamente ringraziare tutti i miei, anzi, i nostri, collaboratori. Le Commissioni Tecniche, gli Arbitri, Il Consiglio Direttivo uscente e quello entrante, per l’impegno profuso finora e per quello futuro. Ancora di più voglio ringraziare i Dirigenti e i Tecnici delle Associazioni Sportive, dai Presidenti fino a quelli che rivestono incarichi più umili, coloro che il nostro presidente Nazionale, Vittorio Bosio, definisce “i portatori di transenne”, senza di loro probabilmente non potremmo fare niente. Siete voi, cari dirigenti, che, sul territorio, portate i valori educativi dello sport e, in particolare, del CSI; siete voi gli artefici di quella azione educativa che contraddistingue lo sport di rilevanza sociale e che da sempre è bandiera del CSI. Grazie per il vostro appoggio e la vostra fiducia.

                                                                                                    Il presidente

                                                                                                          Stefano Gurioli